“Ciò che meraviglia non è il numero di cellule in un cervello, ma ciò che c’è tra di esse.”
(Joi Ito, Al passo col futuro)
“Ciò che meraviglia non è il numero di cellule in un cervello, ma ciò che c’è tra di esse.”
(Joi Ito, Al passo col futuro)
Lo studio delle neuroscienze vive un momento di grande interesse ed è una materia sconfinata. Un solo neurone può avere migliaia di connessioni, dette sinapsi, con altri neuroni. Una visione “cosmica” è quella di Joi Ito, che paragona il nostro cervello a un cielo di stelle: “Il fatto che quelle centinaia di migliaia di miliardi di connessioni (sinapsi) equivalgano al numero di stelle in un migliaio di galassie della Via Lattea spiega perché il cervello eguagli il cosmo come vasta frontiera sconosciuta della comprensione umana.”
Lo studio delle neuroscienze vive un momento di grande interesse ed è una materia sconfinata. Un solo neurone può avere migliaia di connessioni, dette sinapsi, con altri neuroni. Una visione “cosmica” è quella di Joi Ito, che paragona il nostro cervello a un cielo di stelle: “Il fatto che quelle centinaia di migliaia di miliardi di connessioni (sinapsi) equivalgano al numero di stelle in un migliaio di galassie della Via Lattea spiega perché il cervello eguagli il cosmo come vasta frontiera sconosciuta della comprensione umana.”
Ed è proprio la comprensione umana al centro degli studi sull’Intelligenza Artificiale. Un tema che abbraccia diverse discipline, come mostrano dati e statistiche facilmente reperibili on line.
Se il nostro cervello è ancora ineguagliabile, perché allora l’Intelligenza Artificiale è così importante per dare un boost alle nostre prestazioni? Qual è il perimetro in cui si realizza la sinapsi sinergica tra human e tech nel nostro futuro in divenire?
Prima ancora di parlare di come l’AI stia modificando il nostro modo di lavorare, possiamo decontestualizzarla e andare al cuore della sua stessa esistenza, alla sua principale specificità: la capacità di predizione.
La predizione è l’abilità di elaborare grandi quantità di dati, di diversa tipologia, per generare scenari futuri, rendendo evidenti possibili alternative. E lo fa grazie alla capacità computazionale in continua evoluzione, ossia una capacità di calcolo semplicemente eccezionale.
Così come i computer hanno reso abbondante e a costo nullo l’aritmetica, allo stesso modo l’AI ci sta dando capacità di predizione abbondante e a basso costo. - Andrea Ruscica – Altea Federation - Becoming The Future – Settembre 2018 Condividi il TweetCome argomentato dai ricercatori del MIT SLOAN MANAGEMENT REVIEW (nell’articolo “What to expect from Artificial Intelligence”), l’AI può aiutarci a risolvere problemi per cui in precedenza non avremmo effettuato previsioni, oppure sarebbe stato costoso e inefficiente, agendo invece in condizione reattiva. E contemporaneamente l’intelligenza artificiale può aiutarci a ridefinire il ruolo dell’uomo, enfatizzando il valore di alcune human skill e liberandolo da compiti ripetitivi e robotizzabili.
È indubbio infatti che l’AI, soprattutto il campo del Machine Learning, abbia subito una forte accelerazione negli ultimi anni e tutto questo può portare a conseguenze sociali radicali, accompagnandosi all’automazione di un numero crescente di TASK.
E pensiamo alle nostre aziende. Cosa facciamo tutti noi ogni giorno nello svolgimento del nostro lavoro? Eseguiamo task, compiti, di varia natura e di differente grado di responsabilità. Seppur nell’evidente differenza di occupazione, l’anatomia di un task non cambia:
Qualsiasi sia il vostro job role, voi svolgete task. E penso sia chiaro che l’applicazione di strumenti di AI possa essere un boost nella fase di predizione, lasciando invece il giudizio ad appannaggio dell’uomo.
Predizione non è sinonimo di automazione; o meglio, non tutti i task possono essere automatizzati / robotizzati. Quelli per cui la componente di predizione è predominante sono compiti che possono essere potenzialmente automatizzati, perché hanno un’abbondanza di dati in input e risultati ben definibili, per cui il peso del giudizio è minore. In altri casi, invece, in cui la componente di giudizio è strategica e insostituibile, l’uomo giocherà un ruolo da protagonista e genererà il suo massimo valore. Come? Utilizzando il potere della predizione (AI) per ponderare le scelte migliori per il futuro (human).
Prediction e Judgment sono inoltre legate da un principio che in economia viene definito di complementarierà, per cui man mano che il prezzo della predizione diminuisce (per effetto della stessa Legge di Moore che interessa l’accelerazione di tutta la tecnologia), il valore del giudizio, quindi dell’uomo, aumenta.
Possiamo quindi identificare le capacità umane insostituibili, che non possono essere cioè sostituite da un algoritmo: per esempio, intuito, ingegno, empatia, intelligenza emotiva, capacità di ascolto, etica, creatività, comunicazione.
“Queste sono le doti che dovremo shiftare all’interno delle organizzazioni, per arrivare a creare Intelligent Enterprise”- Andrea Ruscica – Altea Federation - Becoming The Future – Settembre 2018 Condividi il TweetÈ qui che avviene il Big Shift per le imprese, è qui che il connubio human-tech esprime il suo massimo valore, verso un miglioramento continuo delle prestazioni, delle macchine e dell’uomo.
Va costituendosi un modello di crescita e trasformazione in Intelligent Enterprise, organizzazioni che scelgono di introdurre tecnologie di AI non per sostituire l’uomo, quanto piuttosto per supportarlo e sostenerlo nello svolgimento dei suoi task.
Come avviare un processo di trasformazione così importante? Le leve su cui agire sono tante e considerevolmente differenti a seconda del business core aziendale, ma ci sono alcune sfide manageriali che accomunano tutti i settori, contesti, paesi e mercati.
L’AI è dappertutto ed è potentissima. Occorreranno ancora diversi anni prima di una vera disruption in questo senso, ma gli esperimenti proseguono e c’è chi stima al 2030 la prima copia di un cervello umano su un computer. Questo è l’affascinante progetto di ricerca capitanato dal Prof. Ivan Segev, impegnato a simulare l’attività cerebrale e a riprodurla artificialmente. La sua analisi riporta la mia attenzione al punto di partenza, ossia alla miriade di sinapsi che si accendono nel nostro cervello; secondo il neuroscienziato “Si nasconde proprio qui il segreto della creatività e della capacità di adattarsi.”
E così ad esempio, grazie alla commistione tra estro creativo umano e strumenti intelligenti digitali sarà possibile progettare prodotti e servizi migliori, in una metamorfosi continua frutto della capacità di predizione sempre più sofisticata, come racconta Alberto Codrino, CEO di PLM Systems, nella sua visione artistica del Product Lifecycle Management.
Oppure ancora, questo nuovo sapere human-tech sarà fondamentale per le organizzazioni nella selezione delle risorse, sfruttando con maggiore consapevolezza le informazioni a nostra disposizione e utilizzandole nella distesa sconfinata da setacciare alla ricerca di quella pietra preziosa, il talento appunto, per citare il focus di Miguel Rondon, CEO di Altea People, sulle opportunità per le Direzioni HR offerte dall’adozione di dispositivi di intelligenza artificiale.
E la capacità di elaborare proiezioni sarà sempre più importante anche per gli IT Solution Architect, come proposto da Matteo Anchieri, CEO di Altea 365, il quale paragona questa figura chiave ad un ingegnere o un architetto d’avanguardia, intento ad immaginare e realizzare una grande opera, unica per creatività e scelta dei materiali, disegnando una solida strategia e dando forma alla nuvola di dati che oggi abbiamo a disposizione.
Mi piace allora pensare al nostro #becomingthefuture come a un’era di piena espressione delle potenzialità dell’uomo e della sua creatività, nei più disparati contesti e perimetri di innovazione.
Vi lascio con la mia inspirational overview presentata a #becomingthefuture.
Da quasi 30 anni Altea Federation collabora con i leader mondiali dell’innovazione tecnologica attraverso un modello di business olonico-virtuale che raccoglie sotto un unico marchio la professionalità e l’alta specializzazione di una federazione di aziende: mondi diversi ma complementari che si fortificano a vicenda, mantenendo una forte identità di Gruppo e un approccio inconfondibile alle sfide dettate dai nuovi paradigmi in ambito Consulting, Technology, Digital e Operations.
Il modello delle 6D
Il paradigma dell’Abbondanza nelle Organizzazioni Esponenziali
LE AZIENDE CAMPIONI
Il ruolo del B2B nella filiera produttiva
Andrea Ruscica per Class CNBC
L’era tecnologica e il ruolo delle aziende di consulenza
Nato in Sicilia, il 1 giugno 1965, e cresciuto sulle sponde del Lago Maggiore, a Verbania. Qui ho frequentato l’Istituto Tecnico Informatico Cobianchi e subito dopo ho scelto il percorso di studi in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano.
Studio e lavoro nella mia vita sono da sempre in stretta relazione, fin da quando, ancora studente universitario, ho intrapreso la carriera di consulente al fianco delle imprese del territorio. Da sempre la mia passione è comprendere come influenzare le dinamiche d’azienda e come migliorare le performance delle organizzazioni, grazie anche alle soluzioni informatiche.
25 anni fa il mondo degli ERP era ancora inesplorato e le imprese italiane si affacciavano alle prime tecnologie di automazione della produzione. In questo contesto il 13 gennaio 1993, insieme a tre amici e soci, ho dato vita al progetto Altea. Una piccola società di consulenza con grandi aspirazioni per il futuro.
Sono tante le tappe di questo viaggio, che raccontiamo sul sito alteafederation.it, dall’avvento dei sistemi gestionali, alle importanti partnership con i vendor internazionali (in primis Infor, SAP e Microsoft). Una milestone recente è però quella che ci ha trasformato in un’impresa olonico virtuale. Dopo due decenni di acquisizioni e creazione di nuove company, nel 2013 la metamorfosi era completa: Altea Federation è oggi un gruppo di aziende che condividono vision, missione e valori e che si riconoscono sotto un unico brand, simbolo identitario. 12 aziende federate che collaborano attraverso un approccio olistico, con l’obiettivo di accompagnare l’evoluzione delle imprese armonizzando tecnologie, processi e persone.
Questa è la nostra mission, da sempre.
People Trust. Ispirare le persone alla grinta, perché possano realizzare i loro sogni in ambienti di lavoro auto-organizzati e liberi da gerarchie.
Sostenere l’espansione delle aree di influenza, con proattività e guidati da valori etici reciproci.
Coltivare un pensiero positivo che guidi al miglioramento, per noi stessi e il mondo in cui viviamo.
Facciamo tutti parte del tutto.
Innovare responsabilmente per migliorare le imprese e gli ecosistemi in cui sono immerse.
Leggere, ricercare, studiare continuamente per generare energia creativa.
Sostenere la libertà di sperimentare, per accogliere il connubio Human-Tech e l’Era Esponenziale in cui stiamo già vivendo.
Guardare oltre e promuovere azioni di positive change, contribuendo a un futuro di abbondanza per il Pianeta.
Credere ci sia sempre da imparare, con l’umiltà di un newbie e la curiosità di chi sa osare.
Viaggiare e osservare le origini del mondo, per comprendere il beginning e interpretare il futuro in divenire.
Contribuire a un modello di crescita sostenibile, per realizzare idee di business as a force for good.
Valorizzare le sinergie e sostenere progetti di sviluppo, al ritmo dell’innovazione green-tech.
Viaggiare e osservare le origini del mondo,
per comprendere il beginning e interpretare il futuro in divenire.
Studiare trend e credere ci sia sempre da imparare,
per sperimentare con l’umiltà di un newbie e la curiosità di chi sa osare.
Riconoscere il talento e allenare i team alla grinta,
per vivere questo journey con passione, tenacia e perseveranza.
Guardare oltre e promuovere azioni di positive change,
per credere in un futuro di abbondanza per il pianeta.
Alimentare gli ecosistemi e valorizzare le relazioni,
per sostenere progetti di sviluppo, al ritmo dell’innovazione green-tech.
Crescere come uomo, imprenditore e disruptive leader,
per essere di ispirazione a quanti mi circondano, proiettati al nostro domani.